Ieri 30 giugno 2022 è stato adottato dal Ministero della Salute il nuovo Protocollo salute che detta alcune nuove regole in relazione alla sicurezza sui posti di lavoro, in particolare aggiorna le misure dirette al contenimento della diffusione del Covid-19 in relazione agli ambienti di lavoro
Il primo Protocollo salute dell’era post emergenziale
Quello adottato ieri è il primo Protocollo salute adottato dal Ministero della Salute dopo il 31 marzo 2022, data di fine del periodo emergenziale.
L’aspetto legale, con tutta evidenza, non interessa al Covid-19 che pare aver rialzato la testa, con aumento esponenziale dei casi di positività anche se, pare, non sia al momento preoccupante la situazione negli ospedali.
Segno che forse le nuove varianti sono meno aggressive? O che i vaccini o magari anche i vari contagi hanno rinforzato il sistema immunitario della popolazione con il proliferare di anticorpi?
Difficile ora fare ipotesi!
Fatto sta che il Ministero ha pensato bene di dare indicazioni chiare ai cittadini e ha impostato per tempo un dialogo con le Parti sociali e l’INAIL per individuare delle linea da seguire nei luoghi di lavoro.
Il Protocollo prende le mosse dai vari protocolli adottati durante l’emergenza e aggiorna le misure di allora alla realtà attuale ed alla normativa vigenze nel periodo non caratterizzato dallo stato di emergenza.
Lo scopo, di concerto con le Parti sociali, è dare delle indicazioni a lavoratori e datori di lavoro di come comportarsi sui luoghi di lavoro per garantire la loro salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro.
Il Protocollo salute detta le lenee guida
Il Protocollo detta le linee guida per l’ingresso e l’uscita dei lavoratori nel posto di lavoro, l’aerazione, pulizia e sanificazione dei locali, la gestione degli spazi comuni, la gestione dei sintomatici in azienda così come dei positivi e la sorveglianza sanitaria.
La regola che più fa parlare è comunque l’uso delle mascherine, il cui uso pare essere molto importante nel limitare la diffusione del virus ed il cui uso viene prorogato fino al 31 ottobre negli ambienti di lavoro chiusi e condivisi da più persone, anche all’aperto qualora non sia possibile garantire il distanziamento tra individui.
Il Protocollo rimette comunque alle aziende la facoltà di decidere e raccomanda di avere attenzione particolare per i soggetti fragili.
Il Protocollo salute proroga lo smart working
Il Protocollo salute in parola detta anche alcune linee guida in relazione ai soggetti fragili.
Evidenzia infatti il Protocollo che se è pure vero che l’attuale panorama è ben diverso dal periodo caratterizzato dall’emergenza, tuttavia le evidenze oggettive dimostrano che lo smart working è stato e continua ad essere uno strumento valido per limitare la diffusione del Covid-19.
Tale aspetto va tenuto in considerazione dalle aziende che proprio in relazione ai soggetti fragili devono adottare delle misure particolare e provvedere a regolare le modalità di lavoro in modo adeguato a garantire una speciale tutela a tali soggetti.
Come dire che se possibile è bene che i soggetti particolarmente vulnerabili proseguano lavorando appunto in smart working e quindi a distanza, limitando la frequentazione da parte loro di ambienti affollati e, per la loro condizione soggettiva, potenzialmente pericolosi.
La scelta spetta comunque alle aziende, in ogni caso le norme particolari in materia di smart working sono state prorogate, per i soggetti fragili fino al 31 dicembre 2022, permettendo ai datori di lavoro e lavoratori di sfruttare anche questa modalità di gestione del rapporto di lavoro.