
Riscaldamento globale e smartworking
Il riscaldamento globale non è solo un fattore climatico, ma incide pesantemente sulla qualità di vita delle persone e la consapevolezza dei cittadini sul problema spinge i governanti a ricercare soluzioni adeguate
Riscaldamento globale: 2035 stop ai motori a combustione
Il riscaldamento globale, è ormai noto, viene causato dall’emissione di gas serra nell’atmosfera.
Studi recenti a livello europeo attestano che il 70% dell’inquinamento che deriva dal settore dei trasporti è causato dal trasporto su strada, per questo l’Unione Europea ha introdotto parametri stringenti circa le emissioni delle auto di nuova generazione.
Il risultato è già di per sé sorprendente poiché un’auto prodotta nel 2021 emette il 20% in meno di CO2 rispetto ad un’auto prodotta nel 2015.
Ma l’Unione Europea va molto più in là, spingendo per l’utilizzo delle auto elettriche e ponendo la data del 2035 come data oltre la quale la produzione di auto dovrà virare radicalmente verso l’elettrico, ponendo al bando i motori a combustione che vantano una storia ultra centenaria.
Riscaldamento globale, sono le città il vero problema
Gli studi condotti attestano che sono le città, con la loro fame inesauribile di energia, ad avere la maggiore responsabilità circa le emissioni di gas serra e quindi del riscaldamento globale.
Infatti le città assorbono circa l’80% dell’energia prodotta quotidianamente, quindi è quello delle città il livello nel quale intervenire per poter dare una risposta significativa alla riduzione dell’inquinamento che causa il riscaldamento globale.
I sindaci delle città europee sembrano essersi accorti della necessità di intervenire ed hanno aderito in molti al progetto Patto dei sindaci, una iniziativa promossa dalla Commissione Europea.
La Commissione Europea in prima linea con i sindaci
Il Patto dei sindaci è un accordo con cui Commissione Europea e sindaci delle città si impegnano per promuovere una serie di iniziative volte alla riduzione delle emissioni di gas serra ed all’aumento delle iniziative di compensazione.
Circa la riduzione delle emissioni di gas serra le azioni più efficaci sono volte alla promozione dell’efficienza energetica degli edifici, all’uso di fonti energetiche rinnovabili, in particolare i pannelli fotovoltaici, e del trasporto sostenibile.
Le azioni volte alla compensazione in particolare della CO2 spingono i sindaci a sviluppare aree verdi così da ridurre le isole di calore che hanno in grande impatto circa il riscaldamento del clima.
Riscaldamento globale: un aiuto arriva dallo smart working
Un importante aiuto nelle azioni dei sindaci volte a ridurre le emissioni di gas serra può inoltre arrivare anche dalle nuove dinamiche di lavoro diffusesi a seguito della pandemia da Covid 19.
Le restrizioni della mobilità durante la pandemia hanno dimostrato che si può lavorare benissimo anche da remoto.
Non v’è una reale necessità quindi per costringere i lavoratori a spostarsi quotidianamente per decine di chilometri e raggiungere il luogo di lavoro, spostamenti che causano l’emissione di tonnellate di gas serra con conseguenza di aggravare non poco la condizione di riscaldamento climatico.
L’adozione diffusa di smart working è quindi una soluzione concreta e di facile attuazione per ridurre drasticamente gli spostamenti non necessari e quindi le emissioni di gas serra derivate dal trasporto urbano.
La soluzione è quindi collocare lavoratori in spazi adeguati e professionali vicino al luogo di residenza, così da garantire una situazione lavorativa ottimale, migliorare la qualità della vita dei dipendenti e dare una mano all’ambiente contribuendo a ridurre i responsabili del riscaldamento globale.