
Smartworking: gli aspetti negativi del lavorare a casa
La situazione sanitaria dovuta alla pandemia da Covid 19 in Italia (così come nel resto del mondo chiaramente) ha di fatto cambiato molte delle nostre abitudini, lavorative e non. Il concetto di smart working ad esempio è entrato totalmente ormai nelle nostre vite professionali (sia positivamente che negativamente).
Tutti (o quasi) abbiamo dovuto affrontare e confrontarci (specie con le pubbliche amministrazioni) con lo stravolgimento professionale che lo smart working ci ha consegnato. Molti sono stati i benefici di questa “pratica” lavorativa ma certamente non mancano alcuni svantaggi: tra questi l’aver trasformato ormai parte delle nostre case in veri e propri sedi distaccate dei nostri uffici.
Già da tempo molti di noi avevano a disposizione smartphone, piattaforme di streaming video o di musica, assistenti vocali, consolle, maxischermi. Ma, diciamoci la verità, il loro utilizzo era per lo più ludico. Fino a quando la modalità di smart working (quello che una volta si chiamava ‘telelavoro’) è diventata l’opzione principale per continuare a lavorare.
In tanti si stanno attrezzando per lo smart working, il telelavoro da condurre da casa o da dovunque si voglia. E non lavoro qualsiasi ma quello che viene definito come “smart working” appunto, ossia lavoro intelligente. Intelligente perché non inquina (evita gli spostamenti casa-ufficio) e permette di lavorare con estrema flessibilità, a qualsiasi latitudine e in ogni condizione.
Oggi se ne sente parlare sempre di più perché l’allerta coronavirus l’ha reso necessario come alternativa alla realtà aziendale tradizionalmente intesa, per scongiurare e limitare al massimo il contagio.
Ma quali sono gli effetti “deleteri” dello smart working nelle nostre vite professionali?
Lo smart working comporta qualche rinuncia e qualche piccolo sacrificio e questo è chiaro. Ovviamente non siamo tutti uguali e non tutti andremo incontro agli stessi problemi, ma qualche elemento in comune possiamo sicuramente trovarlo.
E’ stato infatti dimostrato come la pratica dello “smart working” di fatto produca almeno tre effetti “negativi” sulle nostre vita professionali. Eccoli gli effetti:
1 – si lavora di più: essere a casa ci spinge a continuare oltre il normale orario perché tanto non dovete tornare alla vostra abitazione, ci siete già.
2 – Stesso ambiente, stress maggiore: Lavorare nello stesso ambiente in cui si vive, alla lunga, potrebbe portarvi ad odiarlo, a vederlo come un luogo dove faticate e non vi rilassate mai.
3 – L’interazione con il team di lavoro è decisamente più bassa. Viene a mancare così il confronto e perché no, anche una sorta di controllo “qualitativo” che usciva fuori da esso.
SEI ALLA RICERCA DI UN COWORKING A ROMA? SCOPRI HUBWAY
SEI ALLA RICERCA DI UN UFFICIO A TEMPO A ROMA? SCOPRI HUBWAY