
Smart working è più di una moda passeggera
Divenuto famoso con la pandemia lo smart working è ben più di una moda passeggera, è una concezione manageriale vera e propria che sta letteralmente rivoluzionando le attività dei team aziendali
Cos’è lo smart working
Smart working, tradotta in italiano con l’espressione “lavoro agile”, è un concetto di gestione delle risorse umane all’interno dell’azienda che risale, a livello di Unione Europea, al 2002, come sviluppo delle esperienze di telelavoro.
Lo smart working si differenzia però dal telelavoro, per essere ben più di una semplice modalità di esecuzione della prestazione professionale del lavoratore, arrivando ad essere una sorta di diversa e nuova forma contrattuale tra datore di lavoro e lavoratore all’interno della categoria dei rapporti di lavoro subordinato.
La distinzione è importante perchè nell’ambito dello smart working il lavoratore non si limita a lavorare a distanza (cosa che spesso accade, ma di per sè potrebbe anche non essere), bensì assume una livello di flessibilità ed autonomia nell’esecuzione dell’incarico che lo renda simile ad un lavoratore autonomo.
I punti focali su cui si concentra il rapporto di smart working sono:
- flessibilità circa il luogo e il tempo dell’esecuzione della prestazione lavorativa
- utilizzo di tecnologie digitali che permettono il lavoro da remoto con sicurezza dei dati
- cultura organizzativa, sia della struttura aziendale (management) sia del lavoratore, volta ad operare per obbiettivi.
Lo smart working come moda del momento con qualche problema
Lo smart working sembra essere la moda del momento divenuta diffusa “grazie” (si fa per dire!) alle restrizioni dovute al covid-19, durante le quali le aziende hanno dovuto, loro malgrado, permettere ai propri dipendenti di lavorare da remoto.
Le aziende (almeno quelle italiane in particolare) hanno rincorso un cambiamento che, in molte parti dell’Europa, era già in atto, scoprendo però potenzialità del tutto sconosciute.
In particolare lo smart working è stato apprezzato dai lavoratori che hanno scoperto di poter risparmiare un sacco di tempo che prima sprecavano in lunghi e faticosi spostamenti (si parla in media di otto ore alla settimana), tempo che le persone hanno potuto dedicare alla cura di sé stessi e della propria famiglia.
Il tempo, si sa, è la vera “risorsa scarsa”!
Grazie ai vantaggi offerti dallo smart working il governo ha recentemente prorogato la normativa emergenziale fino al 31 dicembre 2022, rendendo più facile la collocazione dei lavoratori in smart working.
Tuttavia sono ora proprio i dipendenti, che prima apprezzavano i vantaggi, ad essere ora preoccupati dal caro materie prime e a voler tornare a lavorare in azienda. Infatti la permanenza in casa farebbe aumentare i costi legati a luce e gas.
Per il medesimo motivo, le aziende sarebbero invece propense alla continuazione dello smart working per scaricare i costi delle utenze su dipendenti.
Smart working è una filosofia manageriale
In realtà approcciare allo smart working con l’atteggiamento sopra descritto non permette di comprenderne veramente l’aspetto innovativo e di miglioramento sociale.
In primo luogo il concetto di smart working rompe la tradizionale dicotomia datore di lavoro – lavoratore, mettendo quasi sullo stesso piano i due soggetti e ponendo l’accento sul fatto che entrambi hanno un obbiettivo comune da raggiungere.
Il lavoratore acquisisce non solo tempo libero, ma vera e propria libertà, ovvero
- libertà di determinare i propri ritmi di lavoro,
- libertà di scegliere il proprio luogo di lavoro,
- libertà di decidere le persone da frequentare,
- risultando più responsabile dei risultati e quindi più produttivo
Ebbene si!
Perchè smart working non significa home working o almeno non solo!
Giusto per venire alla questione del caro bollette.
Lavorare in smart working non significa lavorare da casa.
Molte aziende specializzate stanno distribuendo sul territorio complessi con uffici arredati “chiavi in mano” postazioni di lavoro, sale riunioni, fornendo servizi specificamente pensati per i lavoratori, i così detti coworking.
Cosa centra con il caro bollette?
Tanto vale che il lavoratore vada in azienda?
Non è proprio così!
Quali sono i vantaggi dei coworking?
E’ presto detto:
- sono posti vicino ai luoghi di residenza dei lavoratori riducendo tempi, stress, inquinamento legati allo spostamento per ragioni lavorative
- son studiati per garantire agli utenti la migliore esperienza di confort e servizi (alcuni ricreano addirittura l’ambiente domestico), cosa impensabile nella maggior parte delle sedi aziendali
- ponendo insieme più lavoratori, dipendenti di aziende diverse, permettono economie di scala che la maggior parte delle aziende, salvo quelle molto grandi, non riescono ad offrire
- i più moderni sono realizzati con le migliori e moderne tecnologie di risparmio energetico
Ecco perchè lo smart working dev’essere visto non come una moda del momento da rincorrere o mollare, bensì come una vera e propria filosofia di management delle risorse umane.
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