
Smart working e coworking non sono la stessa cosa
Comprendere la differenza tra smartworking e coworking
L’emergenza legata alla diffusione del corona virus ha portato all’attenzione di tutti termini prima non molto conosciuti come smart working e coworking, ma non a tutti è chiaro a cosa questi termini inglesi si riferiscono.
Smart working: letteralmente significa lavoro agile e consiste in una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato introdotta con la Legge nr.81/2017, per agevolare il lavoratore e garantire condizioni di lavoro più flessibili in termini di orari di lavori e di luogo di lavoro, così da permettere al lavoratore stesso di conciliare i tempi di lavoro con le esigenze della propria vita domestica.
Coworking: non è una modalità di svolgimento del rapporto di lavoro, bensì è il termine per definire un luogo utilizzato da parte di diversi soggetti per svolgere le rispettive (e diverse) attività lavorative, un fenomeno nato di recente e che si sta diffondendo rapidamente, che consiste nella condivisione di spazi di
lavoro e servizi fra lavoratori che non hanno un rapporto di lavoro con il proprietario/gestore dei locali in cui lavorano, né hanno rapporti di lavoro tra di loro ovvero con un soggetto comune, né neccessariamente lavorano nel medesimo settore professionale.
Che cosa hanno in comune smart working e coworking
Il perchè i due termini (smart working e coworking) siano spesso accostati è presto detto.
Il lavoratore dipendente che svolge la propria attività in regime di smart working è generalmente libero di scegliere il luogo dove operare. Alcuni lo fanno dalla propria casa, ma molti preferiscono un luogo comunque professionale, dove interagire con altre persone, confrontarsi con altri professionisti, cosa che permette una crescita anche personale.
Ecco che quindi i coworking diventano luogo adatto allo svolgimento delle attività in smart working, magari uno vicino a casa, senza dover fare quotidianamente i pendolari da casa alla sede dell’azienda.
Uno studio su base europea ha infatti rivelato che l’Italia (45 minuti di media) e la Turchia (48 minuti di media) sono i Paesi con la più alta media di pendolarismo, che facendo un rapido calcolo equivale a circa 15 ore al mese che si sommano al normale orario di lavoro e che quindi vengono sottratte alla vita domestica.
Ciò comporta, con un notevole impatto del livello di stress sul lavoratore dal momento che il tragitto da e verso casa non è momento di defaticamento, ma al contrario è ulteriore motivo di stress.
Per lo smart working ci sono anche gli uffici condivisi temporanei
La grande novità attuale è che non solo i coworking sono il luogo adatto per svolgere l’attività lavorativa in smart working.
Vi sono anche molti che condividono spazi all’interno di uffici professionali ovvero di aziende, creando, di fatto dei coworking sui geneneris
La difficoltà fino ad ora era conoscere quali sono questi uffici in condivisione.
Se infatti i coworking sono attività imprenditoriali che svolgono pubblicità e si fanno conoscere, non altrettanto agevole è sapere quali siano gli uffici disposti a condividere gli spazi.
A ciò ora pone rimedio HUBWAY, la nuova piattaforma di una start up innovativa italiana (www.hubway.space) che fornisce a tutti la possibilità di trovare il luogo di lavoro adatto alle proprie esigenze.