
Locale vuoto? – La soluzione: affitto temporaneo
L’emergenza sanitaria legata al COVID19 ha reso evidente che l’affitto temporaneo è una necessità anche per i negozi e l’affitto di spazi commerciali.
Affitto temporaneo: vale anche per i negozi
Il rapporto transitorio è diventato un’esigenza anche per gli affitti commerciali.
La pandemia da Covid-19 ha aumento la volatilità del mercato, con la conseguente necessità da parte dei clienti (conduttori dei locali commerciali) di prendere decisioni strategiche sulla base di dati di mercato aggiornati alla situazione attuale.
Sempre più sono pertanto gli imprenditori che ricorrono agli affitti transitori per durate limitate a poche decine di giorni ovvero pochi mesi.
Affitto temporaneo: che contratto fare
Shoow room, lancio di nuovi prodotti, outlet temporanei hanno la necessità di reperire ed affittare un immobile commerciale per il tempo determinato di cui hanno bisogno.
Ma quale contratto dovrebbe essere applicato?
Secondo l’art.27, c.5, della legge 392/78 le parti, nelle locazioni non abitative, hanno facoltà di determinare la durata del contratto di locazione per un tempo inferiore ai sei anni “qualora l’attività esercitata o da esercitare nell’immobile abbia, per sua natura, carattere transitorio“.
La transitorietà della locazione riguarda la natura stessa dell’attività professionale o commerciale e va dichiarata nel contratto, così come le ragioni che determinano tale transitorietà.
Dal momento che la legge ritiene parte debole il conduttore, la Corte di Cassazione ha chiarito che è il proprietario (locatore) a dover dimostrare la natura transitoria ciò a pena di nullità della previsione contrattuale e di riconduzione del contratto alla durata 6 anni + 6 anni.
Affitto temporaneo: non un contratto di affitto ma di servizi logistici
Il contratto di affitto lega il conduttore allo spazio fisico ottenuto in locazione, così che poi sia il conduttore stesso a dover arredare i locali, attivare le utenze, etc.
Ma se i locali fossero già adeguati a negozio, bar, laboratorio, etc., con arredo, utenze, servizio di pulizie e quant’altro e chi entra deve solo pensare a lavorare, vendere i propri prodotti, incontrare i clienti?
Non si tratterebbe più di contratto di locazione, poiché l’oggetto del contratto non sarebbe il godimento indisturbato di uno spazio fisico, bensì un contratto avente ad oggetto una serie di servizi legati certamente legati ad un determinato spazio fisico ma associato ad altre utilità, per un determinato periodo di tempo.