
Lo smart working ritorna alle regole pre-pandemia
Il 31 dicembre 2022 sono giunte al temine le regole provvisorie richieste dal periodo pandemico in materia di smart working, ma non è un completo ritorno al passato
Com’era lo smart working prima del 1 Gennaio
Senza voler scendere in troppi particolari in materia di smart working, fino al 31 dicembre 2022 è rimasta in vigore grosso modo la normativa emanata durante il periodo della pandemia da Covid 19.
Il senso della normativa emergenziale era quello di favorire il più possibile l’adozione del modello di smart working per i dipendenti (specie nel privato).
La disciplina dello smart working esisteva da ben prima della pandemia ed era contenuta nella Legge nr.81/2017.
Durante il periodo dell’emergenza sanitaria il legislatore ha semplificato le procedure per le aziende ed ha tolto alcuni adempimenti, come l’accordo individuale tra le parti (cioè tra datore di lavoro e lavoratore).
Dal 1 gennaio 2023 ritorna l’accordo tra le parti
Nel periodo emergenziale il datore di lavoro doveva solo effettuare la comunicazione telematica con i dati dell’azienda, del lavoratore e del tipo di lavoro.
La normativa ordinaria prevede invece che datore di lavoro e dipendente formalizzino un accordo che disciplini le modalità di esecuzione dello smart working.
Del periodo pandemico rimane però la comunicazione semplificata.
Prima della pandemia, infatti, per adottare lo smart working assieme alla comunicazione con i dati di azienda e lavoratore doveva essere trasmessa anche copia dell’accordo.
Con il Decreto Semplificazioni è ora stata resa strutturale la comunicazione telematica dei nominativi dei lavoratori, la data di inizio e di fine delle modalità smart working.
La comunicazione va effettuata tempestivamente entro 5 giorni e la mancanza viene sanzionata con multe fino a 500,00 € per ciascun lavoratore interessato.
La procedura è accessibile anche con SPID e CIE tramite il portale del Ministero del Lavoro.
L’accordo che disciplina le modalità di esecuzione dello smart working deve comunque essere firmato tra datore di lavoro e dipendente.
Sarà poi onere dell’azienda conservare per cinque anni l’accordo scritto.
Le regole provvisorie vengono mantenute solo per i lavoratori fragili
Le regole provvisorie e semplificate vengono mantenute dopo il 31 dicembre 2022 per i lavoratori fragili.
Con lavoratori fragili si intendono i lavoratori affetti da gravi forme di disabilità, pazienti oncologici e immunodepressi.
Questi lavoratori potranno proseguire con le modalità smart working anche ricoprendo ruoli diversi e seguire corsi di formazione professionali.
Per attivare la modalità smart working continua a non essere necessaria la sottoscrizione dell’accordo individuale.
Per i fragili quindi rimangono quindi in vigore le norme emergenziali fino al 31 marzo 2023.
Nessuna proroga invece per i genitori con figli meno di 14 anni che rientrano nella disciplina generale.