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COP 27: il Mondo decida come salvare il Pianeta

9 November 2022by hubway0 comments

La COP 27 in corso a Sharm el-Sheikh in Egitto attesta che il pianeta è al collasso e che non si sta facendo abbastanza

COP 27: gli ultimi 8 anni sono i più caldi di sempre

La COP 27 è la sigla con cui si indica la 27^ Conferenza delle Parti della Conferenza ONU in merito ai cambiamenti climatici, tenuta a Sharm el-Sheikh in Egitto dal 6 al 18 novembre 2022.

Nel suo discorso di apertura il Segretario dell’ONU Antonio Guterres ha espresso riassuntivamente il concetto di gravità dei cambiamenti climatici dicendo che il mondo e su “un’autostrada per l’Inferno“.

E’ ormai una evidenza constatabile da tutti che il clima è in fase di cambiamento.

Basti dire che l’Inghilterra, il 19 luglio, ha raggiunto nel 2022 il suo record storico toccando per la prima volta i 40°.

La Cina ha registrato l’ondata di calore più estesa e duratura da quando ci sono le rilevazioni.

Cicloni ed uragani hanno martoriato Madagascar, Cuba e Florida.

I fiumi europei hanno raggiunto nell’estate 2022 livelli critici.

COP 27: la crisi climatica causa crisi umanitaria

I cambiamenti climatici rendono non abitabili molte aree del pianeta, già di per sè non fortunate.

Il Pakistan è stato devastato da una alluvione senza precedenti.

Il Corno d’Africa ha vissuta una mortale, prolungata siccità.

Già si parla quindi di come far fronte alle prossime migrazioni di profughi climatici.

Se si considera che oggi, nel 2022, la temperatura media, è di circa 1,15 gradi al di sopra  i livelli pre-industriali (periodo 1850-1900)

L’aumento di temperatura è dovuto essenzialmente all’aumento delle concentrazioni dei gas serra nell’atmosfera, che hanno raggiunto livelli record nel 2021.

L’aumento della temperatura sciogliere i ghiacci polari e i ghiacciai, provocando l’innalzamento del livello dei mari.

Il 2022 infatti ha registrato il record di scioglimento dei ghiacciai alpini con perdite di spessore dai 3 ai 4 metri.

L’estensione delle calotte polari sono al minimo storico.

Lo scioglimento dei ghiacci causa l’innalzamento dei mari.

Il livello medio è aumentato di circa 3,4 millimetri all’anno nei trent’anni dal 1993 al 2022, con un tasso di aumento raddoppiato dal 1993 ad oggi.

L’innalzamento dei mari minaccia isole e territori costieri, rendendoli non più abitabili.

Il caldo quindi, causando desertificazione, eventi meteorologici estremi, inabitabilità dei territori spinge milioni di persone, private dei mezzi di sostentamento, alla migrazioni.

Ma anche i paesi ricchi non se la passano meglio.

Il crisi climatica ha ripercussioni sulle produzioni agricole anche di Europa, Nord America e Cina.

In Europa Italia e Spagna raggiungono gli obiettivi

Nel 2020 le emissioni di gas serra in Europa sono diminuite, ma ciò grazie alla pandemia.

Le emissioni sono infatti tornate ad aumentare nel 2021, con un +5% rispetto al 2020, ma comunque fermandosi a -6% sul 2019.

Il consumo di energia finale è diminuito sostanzialmente (-20%), ciò si deve più che altro al rallentamento economico imposto dalla pandemia.

Le riduzioni maggiori si sono registrate in Grecia (-31%), in Italia e Spagna (-25%) in Portogallo (-21%).

Francia e Olanda hanno mancato l’obiettivo delle rinnovabili, la Germania il traguardo su efficienza energetica e emissioni.

Contrastare la crisi climatica si può

Alla COP27 è emerso che le persone che pagano le conseguenze della crisi climatica sono le meno responsabili dell’inquinamento.

Per contrastare la crisi climatica servono soluzioni che permettano alle società più sviluppate di consumare meno.

La soluzione europea di trasformare il parco automobilistico in completamente elettrico non è efficace, anzi ha effetti paradossali.

L’estrazione delle terre rare per la costruzione delle batterie al litio causa infatti un grave inquinamento nei paesi dove questi minerali si trovano.

L’inquinamento mondiale quindi non solo non viene ridotto ma viene aumentato.

Più efficace sarebbe la diffusione di stili di vita che comportano minor spostamenti in auto.

Uno fra tutti l’adozione sistematica di smart working che permette ai lavoratori di svolgere la loro attività vicino a casa, magari in un coworking che permette economie di scala, importanti per il risparmio energetico.

COP27

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